Anoressia nervosa
L’ Anoressia nervosa è una condizione grave e potenzialmente fatale (5 – 18 %) con la propria immagine corporea alterata e limitazioni dietetiche autoimposte che determinano grave malnutrizione e portano all’inedia. Si ha quindi una perdita di peso al di sotto dell’85 % di quello atteso per rifiuto di mantenerlo, si può avere l’incapacità di raggiungere il peso previsto durante il periodo della crescita.
In Italia si stima che attualmente, l’1,5% delle giovani in età compresa tra i 15 ed i 24 anni soffrano di disturbi, spesso sommersi (che possono manifestarsi con ritardo), che vengono raggruppati nella classe dei disturbi del comportamento alimentare (DCA).
Quali sono i sintomi dell’anoressia nervosa?
Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l’età e la statura (per es. perdita di peso che porta a mantener il peso corporeo al di sotto dell’85% rispetto a quanto previsto, oppure incapacità di raggiungere il peso previsto durante il periodo della crescita in altezza, con la conseguenza che il peso rimane al di sotto dell’85% rispetto al previsto);
• Intensa paura di acquistare peso e di diventare grassi, anche quando si è sottopeso;
• Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità dell’attuale condizione di sottopeso;
Rispetto alla precedente classificazione diagnostica, nel DSM 5 è stato eliminato il criterio dell’amenorrea. Questa non risulta essere più necessaria per formulare la diagnosi di anoressia.
Per evitare di ingrassare chi soffre dei sintomi di anoressia mette in atto una serie di comportamenti tipici del disturbo. Ad esempio:
• seguire una dieta ferrea
• fare esercizio fisico in maniera eccessiva
• indursi il vomito dopo aver mangiato anche piccole quantità di cibo
Quali sono le cause dell’anoressia nervosa?
Le cause del disturbo dell’alimentazione non sono note, però si possono identificare dei fattori di rischio individuali:
• Condizioni presenti nei familiari (ad esempio, la presenza di un disturbo dell’alimentazione in uno dei genitori o tratti di personalità ossessiva e perfezionistici).
• Esperienze precedenti l’esordio della psicopatologia (problemi relazionali con i genitori, abusi sessuali, esperienze di derisione per il peso o la forma del corpo).
• Caratteristiche individuali come bassa autostima, perfezionismo, ansia e disturbi d’ansia, ecc.
La diffusione dell’anoressia sembra essere di gran lunga maggiore nei paesi industrializzati, dove vi è abbondanza di cibo. Anche perché in questi, specialmente per il sesso femminile, è enfatizzato il valore della magrezza.
Quali sono le strategie disfunzionali che utilizza la persona affetta da anoressia?
La persona affetta da anoressia nervosa utilizza per controllare il cibo e di conseguenza il suo peso diversi rituali:
• Mangiare molto lentamente;
• Fare piccoli bocconi, sminuzzare e spezzettare i cibi;
• Pulire i cibi dal grasso visibile, asciugare il condimento;
• Usare le posate in modo anomalo (posate piccole);
•Nascondere il cibo, fare scarti elevati, lasciare avanzi;
• Usare spezie ed aromi in quantità eccessive;
• Mischiare i cibi in modo inadeguato;
• Bere quantità eccessive di liquidi o non bere;
• Selezionare mentalmente e fisicamente il cibo;
• Conteggiare le calorie di tutto quello che si mangia;
• Assumere sempre gli stessi cibi;
• Controllare cosa e quanto mangiano i commensali.
L’elemento centrale rimane sempre il rifiuto di mantenere il peso corporeo al livello minimo del peso normale per l’età e la statura. La persona rifiuta di ammettere la gravita dei sintomi e l’eccessiva importanza che hanno la forma del corpo e il peso corporeo. Il disturbo è presente maggiormente nelle femmine anche se ultimamente c’è anche una piccola percentuale di maschi adolescenti che incontrano questa condizione clinica.
Quale trattamento è maggiormente efficace nella cura dell’anoressia nervosa?
Numerosi studi hanno evidenziato che la denutrizione o l’alimentazione troppo restrittiva influiscono sul corretto funzionamento psicologico pertanto è necessario che il trattamento sia orientato ad ottenere prima un miglioramento dei sintomi riguardanti l’alimentazione per poter poi affrontare, nel modo migliore, le problematiche psicologiche.
Approfondisci qui i trattamenti efficaci per la cura dell’anoressia nervosa
Le mie competenze
Laureata con lode in Psicologia dei processi cognitivi
Riabilitazione psichiatrica
Training Intensivo DBT
Titolo di Psicoterapeuta Cognitivo – Comportamentale
Skills training
Titolo di terapeuta EMDR
Master biennale in Psicodiagnostica
Volontaria all'UOSD DCA dell’ASL Roma1
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