Cause della bulimia nervosa

Secondo la nuova classificazione del DSM 5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 2013) la bulimia nervosa rientra nella categoria diagnostica dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.

Cause della bulimia e fattori di mantenimento

• Le persone che soffrono di bulimia nervosa, giudicano sé stesse in modo predominante in termini di controllo dell’alimentazione, del peso e della forma del corpo. La conseguenza diretta della preoccupazione per le forme e il peso corporeo, è adottare regole dietetiche rigide ed estreme. Tali regole richiedono un impegno costante per essere seguite in modo ferreo e rappresentano il principale fattore responsabile della comparsa delle abbuffate.

• Seguire una dieta rigida in modo perfezionistico, infatti, porta prima o poi inevitabilmente a compiere piccole trasgressioni. Queste vengono vissute da chi soffre di problemi dell’alimentazione come un’irrimediabile perdita di controllo.

• Le abbuffate in una prima fase possono dare piacere perché allentano la tensione del dover seguire in modo ferreo la dieta. Col passare del tempo determinano però emozioni negative (paura di ingrassare, senso di colpa, vergogna, disgusto) che a loro volta possono innescare nuove abbuffate. Alimentano così il circolo vizioso che mantiene i sintomi della bulimia.

Come curare la bulimia nervosa?

Tutti i trattamenti evidence-based (che mostrano cioè una comprovata efficacia scientifica) per la bulimia nervosa, sono di natura psicologica.

Allo stato attuale, le ricerche mostrano come la Terapia cognitivo comportamentale CBT-E rappresenti la miglior scelta terapeutica per la bulimia. La CBT-E (terapia cognitiva comportamentale potenziata) è una specifica forma di terapia cognitivo comportamentale focalizzata sulla psicopatologia del disturbo dell’alimentazione. E’ stata sviluppata presso l’Università di Oxford da Christopher Fairburn e si è rapidamente diffusa in tutto il mondo come trattamento di prima scelta.

Questa forma di psicoterapia affronta la psicopatologia specifica del disturbo alimentare e i processi che la mantengono, attraverso l’utilizzo di strategie e strumenti specifici. Sono previste 4 fasi per il trattamento:

• Fase 1. Preparazione al trattamento e al cambiamento. Si inizia a lavorare sulle preoccupazioni per il peso e per il cibo attraverso specifiche strategie.

• Fase 2. In questa fase si fa il punto dei progressi ottenuti nella fase 1 e si pianificano gli obiettivi della fase 3

• Fase 3. Prevede il lavoro su diversi moduli (modulo immagine corporea, modulo restrizione dietetica cognitiva, modulo sugli stati mentali…)

• Fase 4. Ha lo scopo di minimizzare il rischio delle ricadute.

 

Le mie competenze

Laureata con lode in Psicologia dei processi cognitivi

Riabilitazione psichiatrica

Training Intensivo DBT

Titolo di Psicoterapeuta Cognitivo – Comportamentale

Skills training

Titolo di terapeuta EMDR

Master biennale in Psicodiagnostica

Volontaria all'UOSD DCA dell’ASL Roma1

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