Ansia generalizzata
L’aspetto centrale di questo disturbo è la presenza di ansia e preoccupazione eccessive rispetto a diversi ambiti della vita (famiglia, denaro, salute personale). L’individuo ha difficoltà a controllare tali preoccupazioni nonostante siano generalmente percepite come sproporzionate rispetto agli eventi che la persona teme.
Concomitanza con altri disturbi
Spesso le persone che soffrono di disturbo d’ansia generalizzata hanno anche altri disturbi come:
- Disturbi dell’Umore (per es. Disturbo Depressivo Maggiore, Disturbo Distimico).
- Disturbi Correlati a Sostanze (per es. Dipendenza o Abuso di Alcool e Ansiolitici).
- Disturbi d’Ansia (per es. Fobia Sociale e Specifica, Disturbo di Panico).
- Condizioni collegate a stress (per es. Sindrome di Colon Irritabile).
Decorso del disturbo d’ansia
Il decorso del disturbo d’ansia generalizzato è generalmente cronico, ma può variare in relazione ai periodi di stress che il paziente vive. L’esordio può avvenire nella fanciullezza, nell’adolescenza o all’inizio dell’età adulta. Studi sui gemelli suggeriscono un contributo genetico allo sviluppo del Disturbo d’Ansia Generalizzato;
La persona con Disturbo d’Ansia Generalizzata sperimenta un costante stato d’ansia e caratterizzato da attesa apprensiva con anticipazione pessimistica di eventi negativi o catastrofici di ogni genere a natura. Oltre a questa eccessiva e incontrollabile preoccupazione per qualsiasi circostanza, si riscontrano anche sintomi somatici, quali: sudorazione, vampate, batticuore, nausea, diarrea, bocca secca, nodo alla gola, ecc. Talvolta vengono lamentati disturbi muscolo-scheletrici, come tensione (soprattutto alla nuca e al collo), tic, tremori, affaticabilità. La tensione muscolare può inoltre esprimersi con manifestazioni algiche diffuse o cefalee.
I soggetti con questo disturbo sono spesso irritabili, irascibili, incapaci di rilassarsi e persino di mantenere la concentrazione; sono descritti come persone spesso irrequiete, distratte e impazienti. Frequentemente soffrono di insonnia e rimuginano sull’eventualità di disgrazie incombenti, per sé ed altri.
Il disturbo – tendenzialmente cronico e di lunga durata – può facilmente essere accompagnato da depressione e portare ad un abuso di alcol, caffeina, stimolanti ed altre sostanze.
Quali sono i sintomi?
Per diagnosticare un Disturbo d’Ansia Generalizzato, la caratteristica essenziale del quadro – la presenza di preoccupazioni eccessive inerenti la maggior parte delle comuni attività del soggetto – deve occupare la maggior parte del tempo. La persona non è capace di controllare tale attesa apprensiva. Per la diagnosi sono inoltre necessari almeno tre dei seguenti sintomi:
Irrequietezza o sentirsi “con i nervi a fior di pelle”;
- Affaticabilità;
- Irritabilità;
- Difficoltà di concentrazione o vuoti di memoria;
- Tensione muscolare;
- Sonno irrequieto, insoddisfacente o difficoltà ad addormentarsi;
- Eccesiva Rimuginazione sugli eventi.
Quali sono le cause?
L’elemento centrale del disturbo d’ansia generalizzata è il meccanismo della Rimuginazione (Worry) cioè la tendenza a rimuginare sulle cose o sugli eventi. Secondo alcuni studi, la tendenza a rimuginare è utilizzata dalla persona come modalità di risposta ad un evento scatenante, al fine di gestire la situazione (Wells, 1999). Inoltre vi è una distinzione tra due tipi di preoccupazioni, il Tipo 1 (si riferisce agli eventi esterni di vita quotidiana) e il Tipo 2 (sono le preoccupazioni che la persona ha sul fatto di preoccuparsi).
Secondo questa teoria, inizialmente la persona utilizza la rimuginazione come modalità di gestione delle difficoltà e della quotidianità in genere, in un secondo momento la rimuginazione diventa l’elemento problematico a cui sono associate le credenze negative (per es. non riesco più a controllare le mie preoccupazioni). Il passo successivo è l’instaurarsi di un circolo vizioso che si alimenta grazie a tentativi di controllare i propri pensieri, alla comparsa di comportamenti disfunzionali e alle risposte emotive che amplificano il vissuto di apprensione del soggetto.
L’esempio riportato sotto forma di schema, chiarisce in maniera esaustiva il circolo vizioso del disrturbo.
Il ruolo dell’ambiente e degli eventi sociali stressanti è importante poiché l’insorgenza di questo disturbo può aumentare nelle persone che hanno sperimentato delle precoci esperienze di imprevedibilità e di non controllo sul loro ambiente (Barlow, 2002).
Alcuni autori hanno sviluppato un modello cognitivo-comportamentale del DAG, ponendo l’attenzione al ruolo primario svolto dall’intolleranza all’incertezza, che nei pazienti si traduce nel domandarsi: “E se… e se succedesse che…”. Inoltre la credenza che la preoccupazione prevenga gli eventi negativi (Borkovec et al. 1998), quindi l’idea che contribuisca alla soluzione dei problemi, viene rinforzata negativamente dal fatto che l’evento che la persona teme (ruolo importante nella preoccupazione) non si verifichi. Alcune persone con disturbo d’ansia generalizzata, utilizzano la preoccupazione intenzionalmente, attraverso una modalità quasi superstiziosa, come per fare in modo di evitare la minaccia.
Come si cura?
Le psicoterapie ad indirizzo cognitivo comportamentale (tra le più efficaci e caldamente raccomandabili) affrontano l’ansia generalizzata in modi diversi.
Si possono affrontare in modo separato le varie situazioni in cui l’ansia si presenta tramite tecniche comportamentali e di ristrutturazione cognitiva.
Alcuni utilizzano tecniche di rilassamento per interrompere il processo di auto alimentazione dell’ansia e abbassare lo stato di tensione generale.
Infine, si possono scegliere interventi mirati al potenziamento delle capacità assertive.
Le mie competenze
Laureata con lode in Psicologia dei processi cognitivi
Riabilitazione psichiatrica
Training Intensivo DBT
Titolo di Psicoterapeuta Cognitivo – Comportamentale
Skills training
Titolo di terapeuta EMDR
Master biennale in Psicodiagnostica
Volontaria all'UOSD DCA dell’ASL Roma1
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