Le varie forme del disturbo ossessivo-compulsivo

A seconda della natura delle ossessioni si possono distinguere diverse tipologie. Per la natura delle ossessioni e compulsioni che sono molto varie, è possibile che vi siano svariate forme di disturbo. Tuttavia, le forme del disturbo ossessivo compulsivo più frequenti e maggiormente individuate sono le seguenti:

Disturbi da Contaminazione

Si tratta di ossessioni e compulsioni connesse ad improbabili (o realistici) contagi o contaminazioni. Coloro che ne soffrono sono tormentati dall’insistente fissazione che loro stessi o qualcuno dei loro famigliari possa ammalarsi entrando in contatto con qualche invisibile germe o sostanza tossica. Sostanze intossicanti diventano spesso non solo lo sporco oggettivo ma anche feci, urine, sangue, e siringhe, carne cruda, persone malate, genitali, sudore, e persino saponi e detersivi e solventi contenenti sostanze chimiche.
La contaminazione può essere relativa allo sporco di natura sociale (il tossicodipendente, il barbone, l’anziano ecc.) o metafisica (il male, il diavolo, ecc.). Se la persona entra in contatto con le sostanze “contaminanti” mette in atto una serie di rituali di lavaggio, pulizia, sterilizzazione o disinfezione allo scopo di neutralizzare l’azione dei germi e tranquillizzarsi rispetto alla possibilità di contagio o semplicemente liberarsi dalla intollerabile sensazione di disgusto. Questi rituali coinvolgono spesso anche i loro famigliari che vengono “costretti” ad evitare luoghi “contaminati” e a lavarsi più del necessario.

Disturbi da Controllo

Si tratta di ossessioni e compulsioni che implicano controlli prolungati e ripetuti senza necessità, allo scopo di riparare o prevenire gravi disgrazie o incidenti. Coloro che ne soffrono tendono a controllare e a ricontrollare ripetutamente sia per tranquillizzarsi riguardo al dubbio ossessivo di avere fatto qualcosa di male e di non ricordarlo sia a scopo preventivo che per essere sicuri di aver fatto il possibili e per prevenire qualunque possibile catastrofe. Controllano così  di aver chiuso bene la porta, il rubinetto del gas, la macchina, ecc. Il controllo compulsivo è quindi finalizzato a tranquillizzarsi riguardo al costante dubbio (ossessione) di non aver fatto tutto il necessario per prevenire eventuali disgrazie o di avere inavvertitamente danneggiato qualcosa o qualcuno. Anche questo tipo di rituale coinvolge spesso i famigliari che sono oggetto di continue richieste di rassicurazioni e ai quali viene talvolta chiesto di effettuare i controlli al posto della persona stessa.

Ossessioni pure

Si tratta di pensieri o più spesso di immagini relative a scene in cui la persona attua comportamenti indesiderati e inaccettabili, privi di senso, pericolosi, o socialmente sconvenienti (aggredire qualcuno, avere rapporti omosessuali o pedofili, tradire il partner, bestemmiare, compiere azioni blasfeme, offendere persone care, ecc.).

Queste persone non hanno né rituali mentali, né compulsioni, ma soltanto pensieri ossessivi. Quello che mette ansia non è tanto la natura del pensiero stesso quanto il fatto che la sua presenza venga considerata da chi la subisce come segno di una reale identità omosessuale, pedofilia, perversa, blasfema, o aggressività.  

Il disturbo ossessivo puro è quindi caratterizzato dalla preoccupazione costante che possano avverarsi determinati eventi, in realtà alquanto improbabili, ma intollerabili per il soggetto; la preoccupazione spesso è seguita da un dialogo interno finalizzato alla rassicurazione. 

Superstizione eccessiva

Si tratta di un pensiero superstizioso esasperato. Chi ne soffre ritiene che il fatto di compiere o meno determinati gesti, di pronunciare o non pronunciare o meno alcune parole, di vedere o non vedere certe cose (es. carri funebri, cimiteri, manifesti mortuari), certi numeri o certi colori, di contare o non contare un numero preciso di volte degli oggetti, di ripetere o non ripetere azioni particolari il giusto numero di volte, sia determinante per l’esito degli eventi. È il caso della persona che considera sfortunati determinati numeri e che dopo averli visti, rimane in ansia finché non ne neutralizza l’effetto “porta sfortuna” vedendo altri numeri fortunati. Un altro esempio può essere quello della persona che teme di pensare a certi eventi negativi (morte, incidenti, ecc.) mentre effettua alcune operazioni (es. parlare, scrivere, leggere, mangiare, camminare, ecc.) poiché il pensiero negativo potrebbe in qualche modo “imprimersi” e trasformarsi in realtà. Tale effetto può essere scongiurato soltanto ripetendo lo stesso gesto (es. cancellare e riscrivere la stessa parola, pensando alle cose positive) o compiendo qualche altro rituale “anti-iella”.

Ordine e simmetria

Chi soffre di questo tipo di disturbo non tollera assolutamente che gli oggetti siano posti anche minimamente, in modo disordinato o assimetrico, perché ciò che gli procura una sgradevole sensazione di mancanza di armonia e logicità. Libri, fogli, penne, asciugamani, videocassette abiti appesi, piatti devono risultare perfettamente allineati, simmetrici e ordinati secondo una sequenza logica (es. dimensione, colore, forma ecc.). Quando ciò non accade queste persone passano ore e ore del loro tempo ad ordinare e ed allineare questi oggetti fino a sentirsi completamente tranquille e soddisfatte. Le ossessioni riguardo all’ordine e alla simmetria possono riguardare anche parti del corpo.

Accumulo e accaparramento

È un tipo di ossessione piuttosto rara, oppure meno individuabile che caratterizza coloro che tendono a conservare ed accumulare oggetti insignificanti ed inservibili (riviste e giornali vecchi, pacchetti di sigarette vuoti, bottiglie vuote, biglietti di concerti mostre o spettacoli, asciugamani di carta usata, confezioni di alimenti, ecc.) per la paura di gettare via qualcosa che “forse un giorno potrebbe servire”.

Questo tipo di comportamento, normale entro un certo limite, finché si tratta di oggetti che hanno un valore sentimentale o di effettiva utilità pratica, assume caratteristiche patologiche nel momento in cui lo spazio occupato dalle “collezioni” diventa tale da sacrificare la vita della persona e dei suoi famigliari.

Generalmente sono le famiglie a richiedere un intervento, poiché non tollerano più l’invadenza di certi oggetti. Le persone affette da questo tipo di disturbo ossessivo compulsivo, non hanno pensieri ossessivi particolari, ma nel momento in cui si chiede a loro di gettare via qualcosa, rimangono fortemente scossi e sono molto agitati

Le mie competenze

Laureata con lode in Psicologia dei processi cognitivi

Riabilitazione psichiatrica

Training Intensivo DBT

Titolo di Psicoterapeuta Cognitivo – Comportamentale

Skills training

Titolo di terapeuta EMDR

Master biennale in Psicodiagnostica

Volontaria all'UOSD DCA dell’ASL Roma1

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